19 Aprile 2024
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Dibattito sulla neutralità della Svizzera

Dibattito sulla neutralità della Svizzera

Lunedi 8 maggio si è tenuto l’incontro pubblico sul tema della neutralità nella splendida cornice del rinnovato ex Asilo Ciani tra Alex Farinelli Consigliere Nazionale PLR e Sindaco del Comune di Comano e Pierluigi Pasi Granconsigliere e Vice Presidente dell’UDC Ticino che all’ultimo momento ha sostituito l’ex Ambasciatore Svizzero David Vogelsanger impossibilitato a partecipare per motivi familiari. A moderare l’incontro Paolo Morel Presidente della sezione di Lugano del PLR.

Una rapida introduzione ha ricordato da parte del moderatore i principi della neutralità Svizzera basati su 3 punti.
Diritto alla neutralità e alcuni capisaldi fondamentali come la non partecipazione alla guerra, a provvedere alla propria difesa, all’uguaglianza di trattamento dei belligeranti per quanto riguarda il materiale bellico, la rinuncia a fornire mercenari all’uno e all’altro schieramento e a mettere a disposizione il territorio svizzero ai partecipanti coinvolti nella guerra.
Politica di neutralità come insieme di misure che vanno oltre la semplice osservanza del diritto della neutralità, che lasciano un margine di manovra necessario per reagire agli sviluppi internazionali. Percezione della neutralità che differisce in alcune zone rispetto ad altre soprattutto davanti ad eventi di portata mondiale come la recente aggressione Russa nei confronti dell’Ucraina. Ad esempio America latina, Africa, Medio Oriente e Asia, percepiscono la neutralità Svizzera in modo positivo, mentre la parte “occidentale”, Europa e mondo Anglosassone, la percepiscono in modo negativo in quanto si aspettano che la Svizzera partecipi in modo più attivo e propositivo agli eventi internazionali.

Il tema è decisamente sentito e al centro dell’attenzione internazionale. Il dibattito inizia con una domanda del moderatore semplice e molto precisa: la Svizzera è ancora un paese neutrale?

Entrambi gli ospiti si sono avvicendati con le rispettive argomentazioni, toccando aspetti legati al tema e le risposte hanno lasciato trasparire un punto di vista abbastanza simile nell’intenzione ma con alcune differenze ideologiche su come va intesa la neutralità della nazione. Se da un lato Pierluigi Pasi si è attenuto in modo più schematico ai regolamenti generali della neutralità come un paletto solido fatto di principi costituitivi, le interpretazioni di Alex Farinelli sono sembrate più realistiche, dimostrando una elasticità di pensiero legata alla percezione generale del momento che non può prescindere dal contesto internazionale. Per entrambi ovviamente è valso il principio dell’applicazione della neutralità per il mantenimento dello status quo attuale per la cittadinanza Svizzera. Quindi, tra l’analisi della reazione dei media internazionali sull’adesione della Svizzera alle sanzioni verso la Russia, la vicinanza con le sfere e i vertici della Nato, la posizione geografica che la vede nel cuore dell’Europa, l’accoglienza di profughi Ucraini (ma solo donne anziani e bambini), l’esportazione del materiale bellico e la richiesta di cessione dello stesso da parte dei paesi Nato verso l’Ucraina è stato tema di dibattito, la crescente importanza dell’economia Svizzera tra le più significative al mondo, la discussione è scivolata tra l’interesse del pubblico accorso.

Trascorsi circa 90 minuti, Paolo Morel, dopo aver coinvolto il pubblico per eventuali domande, ha chiuso i lavori insieme ai due ospiti tra gli applausi dei presenti, ricordando quanto la neutralità sia parte integrante del DNA della Svizzera ed elemento costitutivo della nostra identità nazionale con un forte contenuto emotivo.

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