
Ho letto con piacere e attenzione gli articoli a firma del Prof. Franco Cavalli, presidente della Fondazione IOR e del direttore dell’IRB Davide Robbiani sul sogno di realizzare l’Ospedale universitario in Ticino. Le premesse sembrano esserci tutte e i recenti eventi sanitari globali ce lo confermano. Molti dei progetti che si sono realizzati in Ticino, oggi fiore all’occhiello e motivo d’orgoglio, sono partiti da un sogno: l’Università della Svizzera Italiana, arricchita oggi anche dalla Facoltà di scienze biomediche, lo IOSI serio punto di riferimento nel campo dell’oncologia, il Cardiocentro Ticino, riferimento per le malattie cardiovascolari e l’IRB eccellenza mondiale nel campo della ricerca, solo per citarne alcuni. Progetti che hanno chiaramente definito il quadro territoriale: Bellinzona riferimento per la ricerca, Lugano per la clinica e la formazione. Realtà che sono diventate di ispirazione per tutte le strutture sanitarie del Cantone, pubbliche e private, tant’è vero che allo sviluppo della Facoltà di scienze Biomediche, l’Università può contare oltre che sull’ente Ospedaliero Cantonale, con tutti i suoi Ospedali, anche sulle cliniche private. Si tratta ora di fare un ulteriore passo nella giusta direzione, sapendo che un progetto di tale importanza non può non considerare le esigenze della nuova pianificazione ospedaliera e non può esimersi dall’affrontare il tema dell’Ospedale Cantonale. Insomma è arrivato il momento di iniziare a discutere di pianificazione ospedaliera per capire cosa dovremo fare, dove e chi lo farà. Gli elementi per realizzare anche questo sogno ci sono tutti.
Paolo Morel Presidente PLR Sezione di Lugano