15 Ottobre 2024
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Ricordo di Aldo Pessina

Ricordo di Aldo Pessina

Caro Aldo,

sei stati un uomo coraggioso, franco, fedele; un signore cortese e fermo. Eri schietto, e se necessario anche duro nei tuoi giudizi, trancianti, sempre però in relazione agli argomenti, ai contenuti, non di certo per simpatie o antipatie personali, ma razionalmente, sulle cose stesse. Ho collaborato e vissuto una sincera amicizia con te, già nella Direttiva distrettuale quando presiedevo il circolo liberale di Sessa, e tu quello di Lugano. In seguito al mio arrivo a Lugano abbiamo continuato a collaborare, a confrontarci, a ragionare insieme, non abbiamo mai smesso, e sempre tu mi hai sostenuto, aiutato, dato suggerimenti. Qualche battaglia l’abbiamo fatta insieme, con un mio piccolo contributo, ben inteso.

Ora, con altrettanto coraggio, te ne sei andato, con un messaggio diretto, scritto di tuo pugno, da te, sul Corriere. Messaggio di ringraziamento, con un giudizio tanto fermo tanto pacato, che vale per tutti, “gli anni sono già volati via”. Dici che: “È giunto il momento di lasciare l’energia disperdersi nel nulla”. Su questa bellissima frase ho qualche obiezione. Non che le tue e un giorno le mie forze si dissolvono-dissolveranno, è un dato di fatto, ma su “nel nulla”? Di certo non nella memoria, che esige energia e che è una forza tra le più rilevanti della nostra vita, dei tuoi cari, di molti, tra i quali pure io. La nostra identità è formata in buona parte dalla nostra memoria, e da quella degli altri (anche laddove qualcuno perdesse la propria o fosse morto). Nella mia identità, e chiamiamolo poco, ci sei dunque un po’ anche tu, come in quella dei tuoi cari, e di molti liberali e colleghi e amici, politici, sportivi e tanti altri. Per certi versi la nostra identità che si forma nella relazione con altri, è una resistenza al nulla.

Vi è una bella poesia di Paul Celan, intitolata “Salmo*, che voglio qui ricordare (stavo scrivendo: “ricordarti”);

Nessuno con terra e argilla ci forma, nessuno soffia nella nostra polvere. Nessuno.

Laudato tu sia, Nessuno. Per amor tuo vogliamo fiorire, incontro a te venire.

Un nulla eravamo, siamo, fiorendo, un nulla resteremo; rosadinulla, rosadinessuno.

In questi versi, che il tuo saluto sul Corriere mi ha ricordato, incisi con una lama di acciaio sul granitico vuoto, vi è un ringraziamento che supera ogni altro. Fondato sulla libertà, libertà che tu hai incarnato anche con il tuo credo politico, liberale. Ti sei lasciato andare nel nulla, l’hai guardato negli occhi; hai vissuto e combattuto, amato tanti e da tanti sei stato ricambiato, e hai amato anche l’ultimo passo, o salto, della vita, come hai fatto sempre. Anche per questo sei testimone della libertà e della gratitudine della e per la vita, e ci insegni ancora. Poi chissà che quel Nessuno, che Celan scrive con la maiuscola, non sia in grado di soffiare nella nostra polvere, e per amore di Nessuno fioriremo ancora.

Un abbraccio

Michele Amadò

2 febbraio 2024

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