8 Dicembre 2024
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La Politica in pillole

La Politica in pillole

In questa rubrica diamo voce ai candidati PLR Lugano al Gran Consiglio, presentandovi le loro idee su alcuni temi fondamentali.

Andrea Togni

Sviluppo economico e d’impresa

1- Secondo te lo Stato che ruolo deve avere riguardo lo sviluppo economico del territorio?

L’obiettivo dello Stato è quello di favorire la prosperità, garantendo condizioni quadro favorevoli al tessuto economico e sociale del territorio.

Lo Stato non è però il solo protagonista dello sviluppo finanziario di una regione, ma è chiamato ad una cooperazione stretta e sincronica con l’economia privata e la società.
Storicamente, l’interventismo statale non è stato sempre un bene, poiché l’economia evolve con una velocità che necessita una reattività e flessibilità maggiore. Lo Stato può invece essere protagonista per quanto riguarda una politica fiscalità mite e competitiva, con misure di sostegno mirate a start-up o settori d’impresa particolari, oltre a garantire un contesto normativo chiaro, fluido e stabile. Questo paradigma aumenta l’attrattività di una regione grazie ad una pluralità di altri fattori: sistema scolastico dinamico e all’avanguardia, infrastrutture, sicurezza e qualità dell’amministrazione pubblica. Aziende capaci di generare utili, creare prosperità ed offrire beni e servizi, posti di lavoro e di apprendistato, sono la base di un territorio florido, poiché gli utili aziendali ed i redditi da lavoro, generano il gettito fiscale con il quale lo Stato può assolvere i propri compiti.

2- Quale ruolo possono avere le banche rispetto allo Stato nel percorso di crescita e sviluppo delle imprese ticinesi?

Le banche sono capaci di diffondere soluzioni e servizi che favoriscono la dinamica economica di un territorio, la cultura del risparmio ed anche la reputazione di una regione.

Una piazza finanziaria solida e moderna offre a privati ed imprese quei servizi tipici come ipoteche, finanziamenti, traffico pagamenti, lettere di credito, gestione valutaria, deposito, …, ma anche per accompagnare l’imprenditore nelle iniziative più complesse sia a livello locale che internazionale quali operazioni finanza straordinaria, M&A, ristrutturazione del debito, emissioni obbligazionarie, quotazione in borsa, ecc.


Natalia Ferrara

Giustizia

1- Cosa pensi riguardo alle misure alternative alla detenzione che sono state oggetto di recenti discussioni in Parlamento?

La discussione è legittima, non dimentichiamo però che la realtà elvetica è già fatta soprattutto di sanzioni alternative alla reclusione. In Svizzera, su circa 100’000 condanne penali all’anno, meno del 10% sono pene detentive da espiare, ossia da trascorrere in carcere. Oltre 80’000 sono invece sanzioni pecuniarie, prevalentemente sospese. Il nostro diritto penale, se comparato ad altri, è più mite. 

2- Giustizia e giustizialismo. Secondo te nel sistema giudiziario ticinese prevale l’uno o l’altro?

Il giustizialismo sta alla giustizia come il populismo alla politica: una scorciatoia. In Ticino, purtroppo, conosciamo cortocircuiti politico-mediatici-giudiziari. Mi auguro che il neoeletto Consiglio della Magistratura ci rifletta, insieme ai media, agli addetti ai lavori e a tutte le forze politiche. Quante volte in Gran Consiglio viene chiesta la discussione generale per “condannare” dei fatti, mentre l’inchiesta penale è ancora in corso? Il giustizialismo è anche nemico della separazione dei poteri perché, in sostanza, fa pressione sulla giustizia invece di rispettarne l’indipendenza.


Fabio Schnellmann

Ambiente

1- Cosa pensi della proposta della Consigliera Federale Sommaruga riguardo alla possibilità di risparmiare acqua ed energia evitando le docce singole? 

Semplicemente una risposta non degna da parte di una Consigliera Federale. 

2- La guerra tra Russia e Ucraina ha inasprito il problema dell’approvvigionamento energetico. Secondo te la soluzione a lungo termine è il nucleare di IV generazione o l’import dai paesi UE? 

Ancora oggi sono personalmente convinto che la situazione energetica non è così drammatica come la si vuole dipingere.  Quasi il 60% dell’energia elettrica in Svizzera proviene dall’idroelettrico; vero, quest’anno è stato avaro di precipitazioni ma non sarà sempre così. 
Se a questo aggiungiamo il solare, l’eolico e tutte le altre fonti rinnovabili ben si capisce che andiamo a coprire una buona parte di fabbisogno. Un impianto nucleare di 4a generazione sarebbe certamente auspicabile, soprattutto per compensare alla ridotta produzione nel periodo invernale. 
I reattori di nuova generazione non hanno nulla a che vedere con le vecchie centrali; ora sono più sicuri, performanti e con rischi di  proliferazione nucleare ridotti al minimo. Questi impianti non saranno però disponibili prima del 2030; quindi da subito evitiamo sprechi. L’aumento dei costi di tutte le fonti energetiche, contribuirà comunque ad andare in questa direzione. 

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