29 Marzo 2024
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Uno Stato sano – Il punto di vista dei giovani

Uno Stato sano – Il punto di vista dei giovani

Spesa pubblica, indebitamento, tassazione e pareggio dei conti. Un sistema complesso quello dello Stato. Un sistema fatto di molti tasselli; tutti accomunati dal principio dell’equilibrio. La realtà: la ricerca di un equilibrio, concetto tanto contabile quanto dovere morale, lo ritroviamo in più aspetti della nostra vita. “Risparmiare quando si può per soffrire meno quando serve” è un concetto che ritroviamo in genitori e imprenditori. Ecco che anche lo Stato ne assimila lo spirito: dover guardare al proprio ruolo, alle proprie entrate e soprattutto alle proprie uscite con occhio critico. Un esercizio di equilibrismo non indifferente; che appare però giusto.

In pratica, il prossimo 15 maggio saremo chiamati a votare sul pareggio dei conti. Un decreto che vuole porre un freno al continuo aumento delle spese del Cantone. In altre parole, non si pretende di togliere prestazioni sociali, sanitarie e scolastiche ma bensì di introdurre un tassello di oculatezza nelle finanze pubbliche. Oculatezza, in questo caso relativa alla spesa pubblica ma che richiama anche ad altri pezzi importanti del puzzle: imposizione fiscale e indebitamento. Senza troppe divagazioni, va solo ricordato come l’eccesso della prima non sia auspicabile e come l’abuso del secondo sia alquanto deleterio. Questo per sottolineare che anche in essi ritroviamo alcuni comuni denominatori: equilibrio e sostenibilità. Tralasciando eccezioni e tecnicismi, possiamo capire come il tanto discusso concetto di sostenibilità, caro a molti giovani, non deve essere solo uno slogan (ambientalista) ma assumere oggi i canoni della responsabilità intergenerazionale intesa come la necessità, o meglio il dovere, di non gravare sulle successive generazioni con uno Stato finanziariamente non sano.

Indipendentemente dalle differenti visioni del mondo, dobbiamo ammettere che vi sia giustamente un contratto sociale incentrato sul bilanciamento tra crescita economica e benessere della popolazione. Per esempio, vivere in uno Stato dove i servizi pubblici permettano a tutti l’accesso ad un’educazione di qualità e dove nessuno viva nella paura di ammalarsi. Come giovane, sono fermamente convinto che uno Stato senza socialità non possa definirsi veramente sano e mi chiedo come uno Stato non sano possa permettersi – in maniera sostenibile – crescita, socialità e benessere. Ora e in futuro.

Nicola Camponovo, a nome dei Giovani Liberali Radicali Ticinesi e del Luganese

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Autore

Nicola Camponovo