17 Marzo 2025
PLR

Mozione interpartitica per le interrogazioni rimaste inevase – Céline Antonini

Mozione interpartitica per le interrogazioni rimaste inevase – Céline Antonini

Alcuni giorni fa un gruppo misto di consiglieri comunali, capitanati dal PLR, ha presentato una mozione (prima firmataria Céline Antonini ) per risolvere l’annoso problema degli atti parlamentari che per anni rimangono inevasi o inattuati. La mozione ha l’obiettivo di “costringere” il Municipio a rispondere alle interrogazioni rispettivamente ad attuare le mozioni votate dal Consiglio comunale.

Il sistema è semplice ma efficace: consiste nell’inserimento nel Regolamento comunale di due articoli che prevedono che l’Esecutivo presenti

  1. in concomitanza con il consuntivo e preventivo, dunque due volte all’anno, una lista delle interrogazioni non evase, dettagliando il motivo di mancata risposta
  2. una volta all’anno un rapporto che dettagli lo stato di avanzamento dell’attuazione delle mozioni approvate dal Consiglio comunale fino al momento in cui le stesse sono considerate pienamente attuate.

La necessità di spingere il Municipio ad occuparsi dell’evasione e dell’attuazione degli atti parlamentari è dovuta al problema della stagnazione di alcuni di essi nei cassetti del municipio, a volte anche per anni, cosa che ne limita l’efficacia e funzionalità. La questione oltretutto riveste un ruolo di sensibilizzazione: di recente un atto parlamentare, l’interpellanza 4350 “Dai cassetti al cestino”, aveva già tematizzato la questione senza ricevere una risposta veramente soddisfacente da parte del Municipio. Se è vero che l’uso eccessivo degli strumenti a disposizione dei consiglieri comunali, presentando per esempio un numero troppo elevato di atti parlamentari, può pure essere un problema (provocando un effetto tappo che ostruisce il flusso dei lavori in Consiglio) e deve dunque essere evitato, è innegabile che gli atti parlamentari rappresentano un elemento fondamentale per il lavoro del legislativo. La mozione si prefigge dunque di migliorare l’uso di questo strumento democratico.

Visto che il Municipio dispone certamente di un sistema di controllo per gli atti pendenti, la mozione dovrebbe risultare attuabile senza eccessivo onere amministrativo. Il fatto che tutti i principali partiti in Consiglio comunale abbiano firmato l’atto parlamentare dimostra che questa problematica è ampiamente condivisa.

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